Bellissima escursione di due giorni sulle Pale di San Martino, insieme ai soci dell'Associazione Meteo Triveneto.
Presenti all'escursione, Francesca, Katia, Lorenza, Sandro, Stefano, Matteo, Samuele,Silvio, Sergio, Giorgio,Simone, Giampaolo.
Partenza alle 10 di mattina del sabato dalla stazione a monte degli impianti del Rosetta, ci fermiamo dopo circa 20 minuti al Rifugio Pedrotti alla Rosetta, dove incontriamo i gestori Roberta e Mariano (con il mito Cocker Drago sempre simpaticissimo), ormai "amici" del nostro progetto di monitoraggio dei siti freddi dell'Altopiano (vedi http://doline.meteotriveneto.it ), lì lasciamo un po' di attrezzatura ed abbigliamento che non ci servirà per l'escursione di oggi.
Ripartiamo alla volta dell'Altopiano per fare tappa a Riviera di Manna e Busa di Manna, dove con Meteo Triveneto abbiamo installato diverse postazioni di monitoraggio della temperatura.
Il tempo è molto bello, ma nel giro di 5 ore verso il rifugio si formano delle nubi basse che creeranno qualche problema nel rientrare al rifugio, rifugio dove arriveremo tra le 15.30-17.00 a seconda di chi è andato ad esplorare delle doline.
Alle 19.00 dopo un buon Prosecco come aperitivo, ci attende una buona cena, intanto la temperatura fuori è di -12°C, ma nessun fenomeno di inversione termica in dolina questa volta, il vento rimescola l'aria e pertanto c'è omotermia sia su fondo che sella delle frost hollow. Dopo una partita a Scarabeo ci attende una notte di sonno, che viste le previsioni del tempo, sarà piuttosto "ansiosa", ci attende un risveglio bianco.
Alle sette, quasi tutti siamo in piedi, nevica da poco, ma la nevicata si intensificherà dalle nove in poi, alle 12.00 quando ripartiremo dalla funivia ci saranno circa 7 cm di neve fresca e polverosa al suolo, caduta con una temperatura di -8,8°C.
Con Sandro, Simone e Sergio, proviamo l'emozione unica e da brivido del whiteout. Scendiamo nella dolina sotto il rifugio per poi tentare di raggiungere un'altra dolina più a sud/est, la neve cade così fitta che non riusciamo a vedere che pochi metri davanti a noi, la cosa incredibile è che non si riesce nemmeno a capire la pendenza del pendio, nemmeno se è piatto, in discesa o in salita. Si rischia davvero di perdersi. Rientriamo dopo circa un'ora al rifugio, emozionati ed imbiancati. il whiteout è un fenomeno affascinante ed inquietante al tempo stesso.
Qui sotto alcuni scatti: