15 ottobre Yellowstone Craters of The Moon Pocatello

 15 ottobre: West Yellowstone - Craters of the Moon - Pocatello

Percorsi 490 km- altitudine minima 1400 metri, massima 2100 metri 

La mattina dopo la colazione allo Yellowstone Lodge saliamo in auto, il tempo è grigio e la tempeatura intorno ai +2°C. 

Facciamo un paio di scatti alla Posta Drive e alla Banca Drive, nel primo caso le cassette delle lettere si raggiungono in auto e si inserisce la posta direttamente dal finestrino dell'auto, nel secondo caso lo sportello (della banca più bella del mondo, con le statue di alci fuori dall'entrata) da sull'esterno e il cliente viene servito al finestrino dell'auto, pazzesco. 

Lasciamo Yellowstone alle nostre spalle ed entriamo in Idaho, nella prima parte del viaggio attraversiamo foreste di pini e poi praterie, per almeno 100 km un altopiano costeggia i Three Tetons (scopriamo che sono stati i primi esploratori francesi a dare questo nome a quelle montagne, che sta a significare "le tre tette") che in realtà sono lontani 80 km in linea d'aria da noi.

Ad un certo punto a Rexburg deviamo ad ovest per entrare nel grande altopiano dello Snake River (Snake River che abbiamo incontrato proprio a Jackson Hole). Attraversiamo per almeno 150 km un altopiano desertico, che però in diverse zone viene coltivato mediante irrigazione per produrre foraggio, ci sono anche numerosi pascoli. Guardando le immagini da Google Earth scopro che in realtà gran parte dei pascoli dove l'erba viene fatta crescere mediante irrigazione sono dei cerchi perfetti di alcuni km massimo di diametro (vedi foto), pazzesco. La foto presa da Google mostra anche come si alterni deserto  a pascoli (ma solo dove c'è irrigazione).

A mezzogiorno ho fatto un esperimento tecnologico (banalità per i giovani d'oggi...) collego il mio cellulare via bluetooth all'auto e via internet ci ascoltiamo mezz'ora de La Zanzara in diretta da radio 24, effetto strano considerate le 8 ore di fuso orario, e poco dopo guarderemo un po' di RAI 3 linea notte in diretta in auto.

Lungo la strada incontriamo anche due trasporti eccezionali di case mobili (vedi foto).

Verso l'una raggiungiamo Butte City, visto che è anche evidenziata sulla cartina, penso sia un bel centro, in realtà ha 74 abitanti (vedi foto), subito dopo Butte City però c'è Arco, si proprio come la nostra Arco, una metropoli (rispetto a Butte City) con ben 995 abitanti. Ci fermiamo a mangiare in un localino simpatico il Deli Sandwich Shop dove Francesca prende una pizza (con ben 4 ingrediente, pagati singolarimente 1 $ l'uno... ) ed io una specie di tortilla al tacchino.

Arco è la prima città al mondo ad essere stata illuminata con energia nucleare, lì vicino infatti c'è Atomic City dove era stata costruita negli anni 50 la prima centrale nucleare per la produzione di energia nucleare, gli abitanti di Atomici City sono ben 25 perché molti se ne sono andati a causa della centrale.

Dopo il pranzo raggiungiamo il Craters of the Moon National Monument, un parco caratterizzato dalla presenza di diversi coni vulcanici e da gigantesche colate laviche, ci ricorda molto Lanzarote. Dopo una visita al Visitor Center dove guardiamo anche un documentario, facciamo il giro del parco in auto. Io raggiungo a piedi la cima di un cono vulcanico costituito praticamente solo da terra vulcanica, tutto nero, praticamente senza vegetazione, in cima il vento è così forte che stento a stare in piedi, una coppia di americani mi scatta una foto in mezzo al vento, sarà una delle esperienze più belle del viaggio, un po' come essere su un altro pianeta per alcuni minuti.

In compenso, sceso dal cono vulcanico, l'aria fredda entratami in gola mi farà tossire per 15 minuti di fila, "mona così impari...".

Nel parco trovo uno dei cartelli segna sentieri più precisi e assurdi che abbia mai visto (vedi foto), queste le varie info riportate (stiamo parlando di un sentiero praticamente asfaltato):

- lunghezza: 84 metri (solo andata)

- pendenza media 11%

- dislivello in salita 7 metri, dislivello in discesa 2 metri

- 96% del sentiero asfaltato

ecc....

Finito il tour del parco ritorniamo ad Arco e da lì scendiamo attraverso l'altopiano per almeno altri 150 km (di nulla) fino ad arrivare a Pocatello, dove troviamo camera in un Comfort Inn.

Mentre faccio la coda per il check in incontro una coppia con un cane fantatico, scopriremo dopo che il cane si chiama Penny (da Penelope) è un incrocio tra un barboncino e un labrador (in realtà tra un poodle e un labrador),  sembra quasi uno scherzo come in scemo e più scemo quando incrociarono un colly e uno spinone per ottenere un coglione , tuttavia se partiamo dal fatto che esiste il barbone (poodle in inglese stesso nome utilizzato sia per barbone e per barboncino) e viste le dimensioni del cane (Vedi foto), l'incrocio può esistere. Rimane comunque l'opzione che i barboncini maschi americani utilizzino la scala per riprodursi.  Penny è dolcissima e ci fa un sacco di feste, un pò come il mitico Ecler dei miei zii francesi. Il padrone di Penny è un simpatico pensionato del Minnesota, ci spiega che è venuto a trovare la nipote, la figlia del figlio, nata poche settimane fa, poi andranno per tre settimane a Palm Springs in California dove hanno una casa. Parliamo un po' del più e del meno, dell'Italia, di Venezia, della mafia, delle pensioni (lui è andato in pensione a 58 anni dopo 39 anni di lavoro, la moglie a 50, se ho ben capito in pre-pensionamento).

Dopo aver preso la camera Francesca si accorge che la tavoletta del bagno non è stata pulita (prima volta che ci succede), scendo allora alla reception e faccio presente alla receptionist (che nel frattempo avevo battezzato Adele perché assomigliava alla mia zia) che abbiamo un problema in camera, che non abbiamo utilizzato il bagno in quanto la toilette è sporca, con peli (ho dovuto far vedere quelli del mio braccio perché non sapevo la parola pelo) e gocce di pipì e che quindi o pulivano il bagno o ci davano una nuova camera. La tipa è salita in camera e ci ha pulito il bagno, parlandole (è stata molto gentile e si è scusata più volte) chi ha detto che lavora da sola (ecco il perché della coda alla reception) e che ci farà fare uno sconto domani sulla camera.

Andiamo poi a cena al vicino ristorante Sand Piper, dove Francesca prende un ottimo Halibut dell'Alaska ed io un'ottima trota dell'Idaho, mangiamo davvero bene.

 

 

Dopo alcune ore arriviamo 

 

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