Brice Canyon-Zion N.P.-Las Vegas

6 ottobre
Sveglia la mattina alle 5 ora della California, durante la notte guardando fuori dalla finestra pensavo che ci fossero tutte le montagne innevate, invece scoprirà più tardi che erano delle case situate a 50 metri dal motel . Salgo, dopo aver scongelato l’auto al Brice (-6°C), qui mi godo un’alba spettacolare, disturbata solo da dei giapponesi che saltellano per riscaldarsi.
Anche al Brice la temperatura è intorno ai meno sei, fatte un po’ di foto scendo fermando a fare alcune foto al Red Canyon, rientro in motel dove recupero Francesca e  partiamo lasciando le chiavi a Porkis che respirava ossigeno in una stanza piena di lenzuola.

Ci fermiamo a fare colazione in un posto carino, con diverse famiglie in pigiama con ottomila bambini. E’ gestito da una ex cantante country, tale Lory Dawn (vedi il suo sito)
Viaggiamo fino ad arrivare allo Zion, dove ci fermiamo solo per fare alcune foto comprese quelle a dei Big Horn..

Ci fermiamo ad Hurrikane a pranzare ad un messicano e poi arriviamo a Las Vegas.

Dopo un tentativo al New York New York che è tutto pieno, prendiamo camera al Excalibur.
Dopo cena facciamo un giro per l’infernale Las Vegas, appena usciti dall’hotel ci troviamo davanti ad una scena di un crimine, hanno sparato contro le vetrine di un ristorante rompendole, la scena viene delimitati da nastri gialli con scritto “Crime Scene”, facciamo altri 100 metri e vediamo due ragazzi ammanettati, su di loro sono stati ritrovati dei sacchetti di droga. Ovunque per strada dei messicani ci rifilano pubblicità di prostitute (donne bellissime che dovrebbero raggiungerti in 20 minuti in camera per soli 20 Euro….)

Visitiamo un centro commerciale dove il soffitto è dipinto come il cielo (azzurro e nuvole) e dove ad un certo punto inizia a tuonare e cade della pioggia dal soffitto su un lago finto in mezzo (pazzesco).
 

 
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