03/10 Port Angels - Vancouver

3 ottobre: Port Angels – Port Townsend – Vancouver (Canada) km 300 – km totali USA 920
Partenza dopo una buona colazione al Days Inn di Port Angels, ci fermiamo alcuni minuti da Walgreens, una sorta di supermercato specializzato in cosmetici, medicine, articoli sanitari, per la casa ecc.. dove acquistiamo creme per le mani (le mie) a prezzi pari alla metà di quelli italiani, per dirne un’altra acquistiamo 100 pastiglie di Aleve per circa 8 Euro, in Italia a quel prezzo forse ne comperi 20.
Partiamo alla volta del Dungeness National Wildlife Refuge, un’oasi protetta sullo stretto di Juan de Fuca, dove scendiamo per ammirare il mare e vedere un po’ di volatili un po’ da lontano visto che sono tutti in mare.
Ripartiamo e dopo circa un’ora di auto arriviamo a Port Townsend dove ci imbarchiamo (con l’auto) su un traghetto che ci porterà in 26 minuti sull’isola di fronte a Coupeville, quest’isola è fortunatamente collegata alla terra ferma tramite un ponte il quale ci permette di evitare di dover tornare a Seattle risparmiando così circa 3 ore di auto. Prendiamo poi l’autostrada 5 ed arriviamo ben presto alla frontiera canadese, il poliziotto al posto di confine ci fa molte domande, da dove arriviamo, dove andiamo, quanto restiamo, dove dormiamo, poi ci consegna un foglio giallo e ci invita ad entrare in un ufficio dove un altro poliziotto ci pone le stesse domande, dopo pochi minuti fanno il timbro di entrata al nostro passaporto e possiamo entrare in Canada.

Lungo la strada vediamo numerose coltivazioni di mirtilli.
La prima impressione, soprattutto arrivando a Vancouver è che le strade sono più strette così come le automobili sono più piccole. L’entrata a Vancouver è particolare, ci colpiscono subito questi grattacieli molto strani, strani nel senso che i primi che si vedono sono adibiti ad abitazioni ed hanno i balconi, sono un po’ vecchi a vederli, la città è un mix di culture, sembra molto europea ma al tempo stesso si vedono più asiatici che caucasici.
Ci colpisce subito prima ancora di scendere dall’auto l’enorme quantità di barboni di homeless che si vedono, cosa che ci colpirà ancor di più appena scesi dall’auto.Grazie al navigatore arriviamo dopo un’infinità di incroci in pieno centro e parcheggio nella Gastown, la parte più vecchia della città.
Percorriamo la strada principale di Gastown e ci teniamo ben stretti i nostri portafogli e zaino viste le facce poco raccomandili. Dopo aver acquistato un po’ di ricordi in un negozio tipico canadese gestito da cinesi, saliamo sulla Vancouver Lookout, una torre alta 169 metri nel cuore della downtown, da lì possiamo ammirare un bel tramonto (ha fatto capolino il sole giusto per noi) e restiamo lì almeno un’ora e mezza aspettando che faccia buio per vedersi illuminare i grattacieli e la città delle luci della notte, possiamo così scattare delle foto indimenticabili.
Scesi dalla torre alle 19.45 circa, evitata una manciata di homeless ceniamo in un caratteristico pub in mattoni rossi vicino alla torre, torniamo al parcheggio in Gastown (rifotografiamo il famoso orologio a vapore) e prendiamo l’auto, questa volta il parcheggio non è come a Seattle, con 11 $ si parcheggia tutto il giorno e non 2 ore come a Seattle.
Attraversiamo la città e grazie al navigatore troviamo alloggio per la notte al Best Western di Richmond, da dove scrivo ora.
 

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