18 agosto
Lélex – Col du Crozet (escursione con vista spettacolare) - Mijoux - Lac des Rousses – Bois d’Amont (Svizzera) – Le Brassus le Chenit – Mouthe (paese più freddo di Francia) – Foncine – Longeville – Chateau de Joux – Pontarlier km 155
La mattina facciamo colazione nel simpatico Hotel du Centre e prendiamo la cabinovia du Crozet che da quota 900 metri ci porta a 1400 metri circa, da lì saliamo a piedi fino al Col du Crozet e poi fin quasi al vicino Colomby de Gex, la vista che ci attende è incredibile, si vede tutto il lago Lèman, Ginevra con la sua fontana che spara 7 tonnellate di acqua a 140 metri di altezza, tutto il Gruppo del Monte Bianco, il Cervino e si arriva a vedere persino la Jungfra, il Monch ed il mitico Eiger. La distanza in linea d’aria da dove ci troviamo noi all’Eiger è di 161 km, pazzesco.
La cima della montagna dove ci troviamo, nonostante i soli 1600 metri di quota è priva di alberi. La temperatura a quota 1600 alle 13.00 è di 24°C.
Parlando con un addetto agli impianti di risalita, scopriamo che i famosi -36°C dichiarati ieri dall’albergatrice, in realtà sono relativi alla temperatura percepita con il vento.
Scendiamo in paese con la cabinovia alle ore 14.30, salutiamo l’albergatrice dell’Hotel du Centre e partiamo alla volta della Svizzera, tutti i 155 km che percorreremo saranno ad una quota compresa tra i 900 ed i 1200 metri, altipiani bellissimi e disabitati. A metà strada circa mi fermerò a fare il bagno nel lago di Rousses (lac des Rousses) posto a quota 1050 metri circa, l’acqua vicino alla riva ha una temperatura di 23°C ma entrando di un centinaio di metri (la profondità è davvero esigua) la temperatura è molto più bassa (sui 21°C).
Nella località di Les Rousses ci fermiamo in un supermercato ad acquistare un po’ di generi alimentari (bevande), mi fermo a sfogliare una guida Michelin relativa al Nord Italia, rimango basito quando vedo la cartina del Trentino, è riportato il lago di Toblino (tra l’altro itinerario consigliato…) e non sono nemmeno riportati i laghi di Caldonazzo e Levico e nemmeno menzionati tra le cose da vedere, incredibile.
Terminato il bagno partiamo alla volta della frontiera Svizzera, ma pochi km prima di passarla ci fermiamo a fotografare una casa/chalet passesca con tanti fiori come non ne abbiamo mai visti, nel frattempo arriva il proprietario col quale scambiamo 4 chiacchiere, è molto orgoglioso della sua casa e dei fiori curati dalla moglie. A lui chiedo come mai tutte le case della zona hanno la parete esterna che guarda verso su rivestita di scandole di legno o di lamiera o di materiali plastici, mi spiega che è dovuto alla pioggia che cade trasversalmente e bagna quindi i muri delle case, mi dirà anche che Les Rousses è una zona fredda (-25°C -30°C) e nevosa e che il lago d’inverno è ghiacciato con spessori che arrivano ai 50 cm.
Ripartiti passiamo la frontiera con la Svizzera, la cosa che ci stupisce è che non ci ferma nessuno anche perché non c’è nessuno, questo succederà anche qualche ora più tardi quando torneremo in Francia.
Nel primo paese che attraversiamo (Le Brassus – Le Chenit) ci sono diverse fabbriche di orologi, la più nota è la Audemars Piguet.
Dopo diversi km la strada inizia a salire sull’altopiano, molto simile a Vezzena ma più basso (stessa vegetazione tuttavia) e soprattutto molto più vasto e meno urbanizzato, da lì torneremo in Francia arrivando nel mitico paese di Mouthe che detiene il record di posto più freddo di Francia con -41°C rilevato il 17/01/1985, il fatto è presto spiegato guardando la conformazione del sito, una conca chiusa su tutti i lati con un ottimo Sky View Factor, posto a quota 950 metri.
Non esiste un solo hotel a Mouthe così cerchiamo camera in 7 hotel diversi da Foncine fino a Metabief ma sono tutti pieni. Scendiamo così a Pontarlier comune di 19.000 abitanti, capitale mondiale dell’assenzio, che si trova a quota 837 metri.
Prendiamo camera all’hotel Ibis (l’ultima) e ceniamo questa volta non tipici ma in un Mc Donald’s che a me ogni tanto non dispiace.