17 agosto2012
Levico Terme – Torino – Frejus – Grenoble – Annecy – Ginevra – Mont Jura (Lélex) 880 km
Giornata lunga quella di oggi, andato a letto alle 00.30 vengo svegliato alle 02.30 dai piccioni ospiti di casa nostra, alle 04.00 vengo nuovamente svegliato da rumori di “passi”, penso siano ancora i piccioni mi avvicino alla finestra ed i passetti cessano, chiudo gli scuri e mi rimetto a letto e riprendono i passi, Francesca si sveglia e mi dice che sono in camera, penso ad un piccione entrato in camera o ad un topo tanto è forte il rumore, mi alzo e cerco l’intruso, lo trovo in una borsa, è un ragno gigantesco, mai visto dal vivo uno così grande dal vivo in vita mia, eccetto una tarantola a Mesa Verde, lo invito con cortesia ad uscire di casa mettendo la borsa fuori dalla finestra. Mi riaddormenterò alle 04.30 per alzarmi alle 06.00 (dormito poco più di 4 ore).
Partiamo (con Francesca) da Levico alle 07.25, dopo aver percorso la A22 fino ad Affi, la superstrada Affi Peschiera, la A4 fino a Brescia, la Brescia – Piacenza – Torino, raggiungiamo il Frejus alle ore 12.25 dopo due soste per un totale di 15 minuti, il confine si trova ad esattamente 500 km da Levico.
Durante l’attraversamento della Pianura Padana ci colpisce ancora la siccità, il mais da Brescia ad Alessandria è bruciato/morto. Piuttosto singolare è notare come la visibilità sia scarsa in pianura e fino a dopo Susa, con una forte foschia, arrivati a Bardonecchia il cielo diventerà azzurro, zero foschia e questo ci accompagnerà per tutto il giorno.
Ci fermiamo ad Epierre a mangiare due panini al salame, buoni, peccato per la “buccia” non tolta, nella Vallée de la Maurienne, la temperatura è di circa 28°C con un vento forte da sud ovest. Arriviamo a Fontaine alla periferia di Grenoble alle 14.45, (qui la temperatura è di ben 34°C) e ritiro la mia auto senza firmare alcun documento, dopo aver travasato le valigie consegno alla Opel di Sassenage la Clio di Hertz dove arrivo alle 15.24, sette giorni esatti dopo aver portato l’auto al concessionario VW di Voiron.
Partiamo alla volta di Chambery, di Annecy fino ad arrivare alla periferia di Ginevra, dove evitiamo di entrare uno in quanto già stati, due per evitare i controlli svizzeri, tre perché il tempo scorre in fretta, quattro perché è caldo.
Dopo Ginevra, insisto per salire sui monti Jura (Giura), il paesaggio prima di imboccare la strada del Parco dell’Alto Giura è incantevole, campagne sconfinate a destra ed a manca.
La strada imboccata è molto suggestiva pascoli e case tipiche e la percorriamo per circa 45 km fin quando arriviamo alla località sciistica di Lélex situata a 900 metri di quota, siamo nel dipartimento dell’Ain (01).
Troviamo una camera molto carina all’Hotel du Centre, vicino alla chiesetta (non che il paese sia grande, visto che ha 233 abitanti) e ci accoglie una signora molto gentile con la quale parliamo molto volentieri e che mi fa dimenticare molto in fretta la scarsa accoglienza della Grande Maison di Auberives.
Prendiamo la cena in hotel e mangiamo divinamente un primo a base di verdure prosciutto ed una tarte au blue fantastica, il secondo sarà un’ottima truite du lac Léman (trota di lago) alla mugnania, il tutto annaffiato da un ottimo rosé preceduto da un Ricard (i vantaggi di dormire e mangiare nello stesso posto senza dover guidare).
La signora ci consiglia per il giorno dopo di salire con la Telecabina sul Monthosey la montagna dello Jura posta davanti all’hotel, da lì vedremo il lago Léman ed il Monte Bianco, sono già eccitato solo all’idea.
Lélex è posto in una conca, pare che quest’inverno abbia fatto -35°C, ad ogni modo nonostante siano i giorni più caldi dell’anno, alle 21.00 ci sono già 17°C e si sta al fresco e dormiamo come dei ghiri.