4-5 Yellowstone-Butte

4 ottobre 2009: giorno 3 (miglia 160 - km 257- totale miglia 375 - km 603)

  Yellowstone

4 ottobre 2009: giorno 3 (miglia 160 - km 257- totale miglia 375 - km 603) - Yellowstone

Svegliati alle 08.00, ci godiamo la bella vista dell'hotel sul Lake Yellowstone, vediamo che durante la notte è caduto circa 1 cm di neve, il tempo è piuttosto grigio ma c'è una discreta visibilità. Alle 08.30 riceviamo in camera una telefonata da Norma, che ci saluta e ci chiede come va il viaggio, anticipandoci le previsioni del tempo che per domani danno ancora una minima di -7°C e 20 cm di neve. Dopo aver fatto colazione, saliamo in auto facciamo un paio di foto davanti al lago e lì a pochi metri da noi un bellissimo orso nero ci attraversa la strada, grande emozione, lo seguiamo per qualche minuto ma è molto veloce. Proseguiamo per Mammot Hot Spring e lungo la strada incontriamo diverse mandrie di bisonti. Arrivati a Mammot Hot Springs visitiamo il sito dove il calore del magma fa fondere e trasformare la roccia in travertino (devo approfondire il meccanismo), questo travertino fuso ha creato delle montagne multi colore che hanno inglobato anche gli alberi, fossilizzandoli. L'eruzione è iniziata nel 1873, ha avuto il suo apice nel 1923, ora continua ad uscire acqua calda e vapore. Numerose sono le fonti di acqua calda, i geyser e le fumarole che abbiamo visto durante la giornata, oltre che Mammoth ci è piaciuto tanto il Norris Geyser Basin, l'odore di zolfo è sempre forte nell'aria un po' ovunuqe. I colori particolare dati alle rocce ed all'acqua delle zone soggette a fenomeni eruttivi è dato da miliadi di microorganismi che vivono nelle acque calde.

Scendiamo poi a Gardiner uscendo dal parco e mangiamo in un saloon caratteristico segnalato dalla guida Routard. Francesca non gradisce il sandwich da me scelto a base di manzo e crauti, cosa che io invece ho assaporato insieme ad un ottima birra alla spina a delle patatine guardando e non capiendo niente una pezzo di partita di football americano tra Dallas e Denver. Rientriamo poi nel parco e facciamo l'incontro con numerosi cervi, ancora bisonti e poi riprende ancora a nevicare. Ci fermiamo a visitare il geyser di Norris, un insieme di sorgenti bollenti e di geyser davvero suggestivo, ancor di più con la neve. Passiamo altresì a vedere il North Rhim dove il Yellowstone River forma una belal cascata e dove ha eroso la montagna creando un bellissmo Canyon, ci colpisce tra l'altro vedere delle "eruzioni" sotto il livello dell'acqua. Tornando all'interno del parco facciamo anche il simpatico incontro con un gruppo di Big Horn, credo mufloni in italiano.

L'ennesima mandria di bisonti ci blocca sulla strada per 15 minuti poi dopo circa due ore di strada, e dopo aver valicato un passo a 2620 metri di altitudine dove nevicava davvero forte (circa 10 cm di neve) arriviamo alle 20 al magnifico hotel tutto in legno, l'Old Faithful Inn, hotel costruito nel 1902 che sembra uscito da un racconto di Jack London (120 Euro la notte per due senza colazione, anche questo senza televisione e senza wi-fi). Ceniamo in hotel a base di salmone dell'Alaska. Prima di andare a dormire constatiamo che nevica abbondantemente.

 5 ottobre 2009: giorno 4 (miglia 200 km 322 - totale miglia 575- km 925 )

 Yellowstone - Virginia City - Butte

 

 

Svegliati alle 06.00, attendiamo che sorga il sole per vedere la neve caduta nella notte, circa 10 cm, ma alle 07.30 nevica ancora, sembra un classico risveglio da mattina di Natale e siamo solo al 5 di ottobre..

Dopo un abbondante colazione americana, a base di uova e bacon, caffé yoghurt ecc.. ecc.. andiamo a vedere il famoso Geyser Old Faithful, il centro visitatori fornisce una prediction attendibile sull'eruzione, visto che l'ora prevista sono le 12.15 p,m, nell'attesa visitiamo alcuni dei siti lì vicini (piccoli geyser, fumarole e sorgenti con l'acqua bollente), l'eruzione è un po' una delusione in quanto essendo freddo, -7°C esce una quantità immensa di vapore che copre l'acqua, lo stesso problema lo riscontreremo anche negli altri siti che visiteremo nella mattinata e nel pomeriggio, compreso il fantastico grand prismatic springe dove riusciamo a stento a distinguere i colori dei batteri e vedere il bordo dell'acqua (vedere foto).

Dopo aver quindi visitato tutti i vari siti "eruttivi" del parco di Yellowstone verso le 16.00 usciamo dal parco e ci dirigiamo verso nord prima destinazione Virginia Citye e Nevada City nel Montana, destinazione finale Butte sempre nel Montana. Lungo il tragitto attraversiamo immense praterie, soprendente è il lago Eartquake formatosi a seguito di un terremoto che ha fatto crollare una parte di montagna in una valle questo nel 1959. Emozionante è stato anche il passaggio al Raynold's Pass, una sorta di Brennero, dove da un lato c'era il sole e dall'altro una bufera di neve. Dopo due ore di viaggio in mezzo a bellissime praterie e dopo aver visto centinaia e centinaia di caprioli, daini, cervi ed antilopi arriviamo a Virginia City e Nevada City, le definirei delle Ghost Town antiche all'interno di ghost town moderne nel senso che le relative città sono disabitate e non abbiamo visto più di 2 persone nella prima e zero nella seconda, sono cittadine che risalgono ancora ai tempi della corsa all'oro del 1800, molto graziose. Alle 20.00 arriviamo infine a Butte, cittadina del Montana, dove troviamo alloggio al Comfort Inn (circa 70 euro a notte, il rapporto qualità prezzo è ottimo), ceniamo in un ristorante 4S a base sempre di carne e patate, curiosità le birre ci vengono consegnate da una dipendente del vicino casinò (?). Usciamo dal locale alle 22 e la brina è già sulle auto. Weather Channel informa che venerdì a Butte la temperatura scenderà a -14°C, siamo oltre i 13°C in meno della media del periodo.

 

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